1939-1945

La Seconda Guerra Mondiale

La vivacità degli anni Trenta fu bruscamente interrotta dallo scoppio del secondo conflitto mondiale.
Il servizio fu sospeso subito dopo il coinvolgimento bellico dell’Italia ma venne riattivato quando la paura dei bombardamenti spinse moltissime famiglie a fuggire dalla città e utilizzare la ferrovia per raggiungere le più sicure valli dell’interno.
I treni non venivano riempiti solo dagli sfollati nel percorso verso monte: il tragitto inverso era compiuto in questi anni dai primi “pendolari”, che lasciavano la temporanea sistemazione in campagna per raggiungere il luogo di lavoro cittadino e fare ritorno alla fine della giornata lavorativa.
Se le vittime tra la popolazione civile furono fortunatamente contenute, grazie alla presenza dei numerosi rifugi in galleria, i danni materiali che Genova subì nel corso dei bombardamenti aerei e navali si rivelarono enormi: nell’aprile del ’45 si contavano oltre 11.000 edifici civili colpiti, 70 chiese e 130 palazzi di valore storico.
Forse grazie alla scarsa rilevanza bellica e alla sua posizione decentrata rispetto al porto, la Ferrovia Genova-Casella non subì invece danni diretti alle infrastrutture.
L’impianto non dovette nemmeno pagare un tributo alla causa della guerra in termini di mezzi, come invece accadde a molti vettori di trasporto su strada, obbligati a sacrificare all’Autorità Militare numerose vetture, da reimpiegare per lo spostamento di truppe o in operazioni di soccorso.
Ciò che mise a dura prova la Ferrovia fu la carenza dei rifornimenti per la priorità attribuita alle necessità belliche, l’usura dovuta al pesante utilizzo e la mancanza di risorse utili a preservare le attrezzature.
Alla fine del conflitto, chiari segni di decadimento imponevano un rinnovamento completo.